L’Unione Europea è attualmente alle prese con una delle sue fasi più oscure e diversi Stati, tra cui Polonia, Ungheria e, molto probabilmente, presto anche la Romania, si oppongono apertamente a Ursula Von der Leyen. Una imponente sfida legale che ha radici nell’accordo stipulato tra Pfizer e l’UE, con la figura del presidente della Commissione al centro di quella che ormai abbiamo appurato essere una vera e propria cospirazione ai danni dei cittadini europei
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Nell’ambito di un articolo in preparazione su “ dove sono le denunce contro Ursula von der Leyen?” » France-Soir ha ottenuto dal lobbista belga Frédéric Baldan la conferma che almeno due Stati, la Polonia e l’Ungheria, hanno aderito alla denuncia. Risulta che almeno un altro paese, la Romania, si è unito al giudice Frenay o è in procinto di farlo.
Secondo gli eurodeputati, il “complotto Leyen-Pfizer” rappresenta uno dei più grandi scandali di corruzione nella storia dell’Unione Europea. Come abbiamo raccontato nel corso di questi ultimi anni su News Academy, al centro di questo intrigo c’è il contratto tra Pfizer e l’UE riguardante i vaccini mRNA Covid. Pfizer ha già citato in giudizio gli Stati membri dell’UE in base a questo contratto, alimentando sospetti sulle conversazioni private tra il CEO di Pfizer, Bourla, e Ursula von der Leyen. Ora, la storia prende una svolta epica: Polonia, Ungheria e Romania si uniscono o si apprestano a intentare causa contro Ursula Von der Leyen.
Nel frattempo il contratto tra l’UE e Pfizer, il cui contenuto non è ancora stato reso (ufficialmente) pubblico. Secondo Olivier Frot, avvocato esperto, il contratto appare straordinariamente favorevole all’industria farmaceutica. Inoltre, nella vicenda rientrano anche le famose comunicazioni SMS tra Bourla e Pfizer, le cui tracce sembrano essere misteriosamente scomparse.
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Il 5 aprile 2023, il lobbista belga Frédéric Baldan ha presentato una denuncia penale contro Leyen presso il tribunale di Liegi. Le accuse sono gravi: abuso d’ufficio, distruzione di documenti e corruzione. Questo atto ha trasformato rapidamente la disputa in una battaglia politica di proporzioni epiche. Baldan ha subito la revoca della sua licenza di lobbying chiedendosi successivamente se non fosse il caso che la stessa misura fosse adottata nei confronti di Ursula Von der Leyen e della sua permanenza alla guida della Commissione europea.
Nonostante l’importanza storica di questo caso, i media mainstream hanno in gran parte ignorato la vicenda. La misteriosa morte di Michèle Rivasi, un importante attore nella lotta alla corruzione, è stata quasi ignorata. Tuttavia, alcuni giornalisti coraggiosi hanno continuato a fare il loro lavoro, portando alla luce nuovi dettagli. France Soir ha pubblicato un’indagine approfondita, mettendo in luce l’ostilità dell’EPPO nei confronti del giudice istruttore e la sua interferenza nella procedura legale.
La battaglia legale contro Ursula Von der Leyen è sostenuta da diverse parti, inclusi partiti politici e Stati europei. Mentre Ursula Von der Leyen cerca un altro mandato come presidente della Commissione, il suo futuro politico appare sempre più incerto.
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