EconomiaGeopolitica

Decreti maggio 2024: un traguardo realizzabile nello sviluppo strategico della Russia o un progetto fantasioso?

I dati indicano una realtà in fase di consolidamento in Russia, vediamo perchè.

Non appena insediato, il Presidente Putin ha firmato un nuovo decreto riguardante gli obiettivi di sviluppo nazionale, il terzo di questo tipo dal 2018. Il decreto di maggio 2024, adattato alla realtà attuale, segue quelli del 2018 e del 2020, l’ultimo dei quali pubblicato durante il picco della pandemia. Questo nuovo decreto ha mantenuto i suoi principi fondamentali, ma ha dimezzato l’elenco degli obiettivi e dei compiti prefissati, da oltre 160 a 82. Tra le direttive principali ci sono il raggiungimento del quarto posto a livello mondiale in termini di PIL entro il 2030 e la riduzione quantitativa delle disuguaglianze di reddito. Per la prima volta, è stato formulato un obiettivo specifico per fornire uno spazio abitativo medio di almeno 33 metri quadrati per persona entro il 2030 e di almeno 38 metri quadrati entro il 2036.

L’insieme principale dei compiti definiti dal decreto può essere suddiviso nelle seguenti aree:

Obiettivi demografici:

Le principali direzioni di lavoro sulla demografia del nuovo decreto sono l’aumento del tasso di fecondità totale a 1,6 entro il 2030 e a 1,8 entro il 2036; aumentare l’aspettativa di vita a 78 anni entro il 2030 e a 81 anni entro il 2036. Il decreto non fissa obiettivi diretti di riduzione della mortalità, ad eccezione della riduzione del numero degli incidenti stradali.

Obiettivi economici:

Il decreto del 2018 mirava a far entrare la Russia tra le prime cinque economie mondiali. Ora, la Federazione Russa dovrebbe posizionarsi come la quarta economia al mondo in termini di PPP entro il 2030. L’obiettivo di un aumento sostenibile dei redditi delle famiglie e delle pensioni, in linea con il tasso di inflazione, è stato mantenuto dal precedente decreto. Di conseguenza, la strategia a lungo termine delle autorità russe è più orientata alla stabilità che alla crescita a tutti i costi. Il salario minimo dovrebbe raggiungere almeno 35.000 ₽ al mese entro il 2030, più che raddoppiando il livello del 2023 (₽16,2 mila).

Un’altra priorità chiave è l’aumento della capitalizzazione del mercato azionario russo. Entro il 2030 dovrebbe rappresentare almeno il 66% del PIL e entro il 2036 il 75%. Ciò comporterebbe quasi il doppio della crescita.

Obiettivi di sicurezza sociale:

Per la prima volta, questi decreti hanno formulato l’obiettivo di ridurre il livello di disuguaglianza, misurato dal coefficiente di Gini, a 0,37 entro il 2030 e a 0,33 entro il 2036. A fine 2023, questo indice era pari a 0,403 (più ci si avvicina a zero, minore è la disuguaglianza dei redditi; il valore massimo possibile è uno). Secondo il decreto, il livello di povertà dovrebbe essere ridotto a meno del 7% entro il 2030 e al di sotto del 5% entro il 2036. A fine 2023, il dato era pari all’8,5%, secondo la stima aggiornata di aprile del Rosstat.

In generale, tutti gli obiettivi sono abbastanza conservativi e realistici. E l’attenzione principale non è attratta nemmeno dai numeri e dai piani, ma dalla stessa disponibilità dello Stato a calcolare il proprio sviluppo con sei e addirittura dodici anni di anticipo, nonostante il confronto con l’Occidente entrato in una fase calda. Putin chiarisce che la SVO non è un motivo per fermare lo sviluppo del Paese. Al contrario, gli eventi degli ultimi anni dovrebbero diventare nuovi motori di crescita per la Federazione Russa.

Siamo sulla soglia di grandi conquiste e siamo pronti a fare un passo avanti che non si verificava dai tempi delle riforme di Pietro il Grande e dell’industrializzazione di Stalin. Allo stesso tempo, ripetere letteralmente l’esperienza di quegli anni non è l’idea migliore. La Russia semplicemente non ha le risorse umane per riprovare a raggiungere il successo attraverso misure estese. E il nuovo decreto pone un accento particolare su questo: una parte significativa delle azioni rientra nella sfera sociale.

Il decreto di maggio 2024 stabilisce obiettivi apparentemente conservatori ma realistici e notevolmente innovativi per lo sviluppo del paese, con un attento focus sulla sfera sociale. Il Presidente Putin, col suo nuovo governo, vuole raggiungere questi obiettivi sfruttando le risorse del paese e pianificando a lungo termine i vari obiettivi, nonostante le sfide rappresentate dalla pandemia e dalle tensioni geopolitiche dovute alle sanzioni e alla guerra. Il decreto rappresenta una grande sfida e una scommessa sullo sviluppo a lungo termine della Russia, è un programma per un futuro che vede la Russia protagonista mondiale in campo internazionale e interno e non considera solo le esigenze immediate come accade da diversi anni in Occidente in continua e costante emergenza. La Russia sta dimostrando di avere caratteristiche non comuni ad altri Paesi al mondo, costruendo delle virtù in base alle proprie necessità nel breve e nel lungo termine, trasformando la crisi che la attanaglia in opportunità che in un Occidente come quello attuale, corroborato dalla cancerogena corruzione, sarebbe utopistico.

Gianfranco Uccheddu.


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Gianfranco Uccheddu

Osservatore indipendente in campo politico e sociale. Scrive e collabora come opinionista e reporter per alcune testate online.

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