La circolare recentemente emessa dall’Assessorato della Salute della Regione Siciliana, che impone alle scuole di verificare lo stato vaccinale degli studenti e del personale e di sospendere gli studenti non completamente vaccinati, ha generato una serie di polemiche e preoccupazioni sia per la sua efficacia che per le implicazioni etiche e discriminatorie che porta con sé. Inoltre rappresenta uno stravolgimento della legge esistente che tutela l’obbligo della frequenza scolastica a prescindere dallo stato vaccinale dell’alunno.
L’iniziativa ha suscitato particolare attenzione tra i dirigenti scolastici siciliani, che si sono trovati ad affrontare una decisione controversa. L’invito rivolto agli studenti e al personale scolastico a vaccinarsi il prima possibile, ventilando l’ipotesi di sospensione riportata dalla circolare dell’Assessorato alla Salute del 23 febbraio, ha sollevato numerose critiche.
Una delle criticità più evidenti riguarda la questione della privacy e della tutela dei dati personali. La richiesta di raccogliere e trasmettere informazioni dettagliate sullo stato vaccinale degli studenti e del personale costituisce una violazione dei diritti alla riservatezza e alla protezione dei dati personali. L’archiviazione e la gestione di dati così sensibili potrebbero esporre gli individui a rischi di accesso non autorizzato o di uso improprio delle informazioni.
Non meno rilevanti sono le implicazioni sociali e psicologiche di questa misura. La segregazione degli individui non vaccinati e le eventuali discriminazioni nei loro confronti potrebbero generare tensioni all’interno della comunità scolastica e alimentare il sentimento di stigmatizzazione verso coloro che scelgono di non vaccinarsi per motivi personali o religiosi.
Il rischio concreto è che l’applicazione rigida di questa circolare avrà effetti controproducenti, scoraggiando la partecipazione alla vita scolastica.
La circolare dell’Assessorato della Salute Siciliana è preoccupante su tutti i fronti soprattutto in merito alla protezione della privacy e alla tutela dei diritti individuali. Le autorità sanitarie e le istituzioni coinvolte dovrebbero adottare un approccio equilibrato e rispettoso dei principi etici e dei diritti fondamentali dei cittadini.
Come riportato in un precedente articolo di News Academy Italia In un rapporto sul crescente numero di casi di morbillo nell’UE, l’ECDC ha invitato le autorità sanitarie dell’UE ad agire per convincere le persone a vaccinare i propri figli. L’altro lato della medaglia per l’UE è che da un sondaggio sulla fiducia nei vaccini è emerso che non solo i giovani genitori sono contrari al vaccino MMR, ma anche i medici contraddicono l’informazione secondo cui il vaccino MPR è importante e sicuro per i bambini.
Alcuni paesi europei hanno finanziato campagne mediatiche per spaventare le persone sostenendo che il morbillo è una malattia mortale, utilizzando la strategia dell’allarme. Campagne di questo tipo sono attualmente in corso in Portogallo e Grecia, mentre in Irlanda le autorità stanno spaventando la popolazione con informazioni sull’aumento del numero di casi in Europa e nel Regno Unito, ovviamente con le dovute esagerazioni.