Il British Medical Journal lancia l’allarme: i centri di segnalazione degli effetti collaterali dei vaccini sono completamente sovraccarichi! – Non sono più in grado di far fronte alla marea di segnalazioni
Un nuovo studio pubblicato sul British Medical Journal (BMJ) solleva gravi preoccupazioni riguardo al funzionamento del Vaccine Adverse Event Reporting System (VAERS) negli Stati Uniti. Il sistema, che raccoglie segnalazioni di eventi avversi ai vaccini, sembra essere completamente sovraccarico, incapace di gestire efficacemente la crescente mole di segnalazioni post-vaccinazione.
Lo Studio del British Medical Journal è stato redatto dalla Giornalista investigativa Jennifer Block e sottoposto a revisione paritaria è stato commissionato dal Dipartimento Investigativo della prestigiosa rivista scientifica.
Il caso emblematico di Robert Sullivan, un anestesista di 49 anni nel Maryland, crollato improvvisamente a casa tre settimane dopo la sua seconda dose di vaccino anti-COVID, evidenzia le gravi lacune del sistema. Nonostante abbia compilato una segnalazione nel VAERS, il processo si è rivelato complicato e poco trasparente. Il BMJ ha intervistato più di una dozzina di individui, tra cui medici e un medico legale statale, che hanno presentato segnalazioni gravi al VAERS e non sono mai stati contattati per un follow-up o, nel migliore dei casi, sono stati contattati mesi dopo.
L’indagine del BMJ rivela che il VAERS non solo non riesce a tenere il passo con il numero senza precedenti di segnalazioni post-vaccinazione, ma anche che il sistema è sopraffatto, con segnalazioni che vengono perse e un’effettiva mancanza di follow-up. Il BMJ ha scoperto che, in contrasto con il sistema di gestione delle segnalazioni di reazioni avverse su farmaci e dispositivi, il database VAERS sui vaccini accessibile al pubblico include solo le segnalazioni iniziali. Gli aggiornamenti e le correzioni dei casi sono conservati su un sistema back-end separato, impedendo al pubblico di accedere a una versione completa e corretta delle informazioni.
Il VAERS, gestito congiuntamente dai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) e dalla Food and Drug Administration (FDA), si basa su segnalazioni volontarie di eventi avversi da parte di medici e pazienti, nonché su segnalazioni obbligatorie da parte dei produttori di vaccini. Tuttavia, sembra che il personale del VAERS non sia proporzionato al crescente numero di segnalazioni, soprattutto quelle gravi.
L’analisi dei dati mostra un aumento esponenziale delle segnalazioni post-vaccinazione, con un passaggio da circa 60.000 segnalazioni all’anno prima della pandemia a oltre 1,7 milioni di segnalazioni dal lancio dei vaccini anti-COVID. Il CDC, responsabile della gestione delle segnalazioni, dichiara di aver esaminato quasi 20.000 segnalazioni preliminari di morte utilizzando il VAERS, ma sorprendentemente non ha riconosciuto un solo decesso legato ai vaccini mRNA.
Una delle criticità riscontrate è la mancanza di personale dedicato al VAERS rispetto ai produttori di vaccini. Documenti ottenuti tramite il Freedom of Information Act indicano che Pfizer ha circa 1000 dipendenti a tempo pieno in più che lavorano sulla sorveglianza dei vaccini rispetto al CDC, pur essendo quest’ultimo responsabile della gestione delle segnalazioni di eventi avversi su tutti i prodotti.
Le interviste condotte dal BMJ con utenti del VAERS rivelano un’esperienza frammentaria e frustrante. Molti utenti hanno ricevuto risposte dai revisori clinici solo mesi dopo aver presentato la loro segnalazione, mentre altri non hanno mai ricevuto alcun follow-up. La mancanza di trasparenza nel processo di gestione delle segnalazioni è evidente, con informazioni contrastanti sull’aggiornamento delle segnalazioni fornite agli utenti.
Il BMJ ha scoperto che il VAERS, contrariamente ad altri sistemi di sorveglianza della FDA, mantiene due database separati: uno pubblico contenente solo le segnalazioni iniziali e un sistema back-end privato che conserva tutti gli aggiornamenti e le correzioni. Questa pratica solleva dubbi sulla trasparenza del sistema e sulla possibilità per il pubblico di accedere a informazioni aggiornate e accurate.
La farmacovigilanza efficace richiede una raccolta tempestiva dei dati, una revisione clinica approfondita e un adeguato follow-up. Tuttavia, il VAERS sembra mancare in tutti questi aspetti, mettendo a rischio la capacità di rilevare e gestire adeguatamente gli effetti avversi dei vaccini. La situazione è ulteriormente complicata dalla frammentarietà del sistema, con dati aggiornati e corretti conservati separatamente dal sistema pubblico.
L’inadeguatezza del VAERS solleva preoccupazioni sulla capacità delle autorità di regolamentazione di individuare segnali di sicurezza post-commercializzazione e di garantire un monitoraggio efficace dei vaccini anti-COVID. La mancanza di personale e risorse sembra mettere a repentaglio la salute pubblica e solleva interrogativi sulle procedure operative del VAERS e sulla sua capacità di gestire una crisi senza precedenti come la pandemia di COVID-19.