Ciucci: “Con Il Premio Nobel per la Medicina 2023 continua il ‘Lavaggio del Cervello’ per l’Umanità!”- “Preoccupazioni serie su tossicità dell’mRNA e proteine Spike per l’organismo umano”
“Il premio Nobel per la medicina 2023 conferito a kariko’ (peraltro vicepresidente senior della BioNTech) e Wessman per gli studi sulla stabilità dell’ mRNA è la continuazione di una narrazione unidirezionale, senza possibilità di contraddittorio dell’ attuale informazione, un main stream che non cessa il proprio lavoro di lavaggio del cervello.” Inoltre Ciucci ha sollevato preoccupazioni serie riguardo alla tossicità dell’mRNA e delle proteine Spike per l’organismo umano.
Lecce, 4 ottobre 2023 – Nel mondo della medicina, ci sono eroi silenziosi che lavorano instancabilmente per la salute e il benessere dei loro pazienti. Uno di questi eroi è il Dottor Agostino Ciucci, un medico di pronto soccorso con 22 anni di esperienza che si è sempre trovato in prima linea, indossando il camice bianco e affrontando situazioni di emergenza con calma e dedizione.
Lo scorso anno, il giornalista Giorgio Bianchi ebbe l’opportunità di intervistare il Dottor Ciucci nella sua città natale, Lecce. Durante l’intervista, emerse chiaramente la dedizione straordinaria di Ciucci al suo lavoro e il suo approccio umanitario alla medicina. Oltre a essere un medico di pronto soccorso, Ciucci è anche un istruttore che addestra i suoi colleghi alle tecniche cruciali per gestire situazioni di emergenza.
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Ma è il suo ruolo durante l’epidemia di COVID-19 che lo ha reso particolarmente noto. Alla scoperta della pandemia, il suo primario lo incaricò di creare una squadra di sei persone per gestire i casi di COVID-19. Sin dall’inizio, Ciucci ha sollevato una serie di preoccupazioni sui protocolli adottati.
In particolare, ha criticato l’approccio di “Tachipirina e vigile attesa”, un termine che ha definito una bestemmia per un medico di pronto soccorso. Ciucci ha anche sollevato dubbi sulla ventilazione invasiva, sostenendo che fosse troppo violenta, soprattutto per i pazienti fragili. Ciò che lo ha distinto dagli altri è stata la sua enfasi sul paziente, mettendo il benessere del paziente al di sopra di tutto, anche delle procedure standard.
Mentre molte persone erano terrorizzate dalla propaganda mediatica e disorientate dalla perdita dei punti di riferimento, soprattutto familiari, il Dottor Ciucci faceva di più. Si toglieva guanti e maschera per confortare i pazienti con sorrisi e carezze sulle braccia. Era convinto che l’approccio umano fosse il primo passo verso la guarigione. La sua serenità ispirava fiducia e le sue carezze stimolavano meccanismi simili a quelli che si attivano durante le prime fasi del rapporto madre-figlio.
Ma il Dottor Ciucci non è solo un medico di cuore, è un medico che ha osato criticare le vaccinazioni in generale, in particolare quelle pediatriche. Questo atteggiamento gli ha causato problemi con i suoi colleghi, che hanno deciso di denunciarlo all’ordine medico. Il risultato fu la sua sospensione per un mese, una decisione che molti considerarono ingiusta per un medico che ha dedicato la sua vita a servire la comunità.
La Critica al Premio Nobel per la Medicina 2023
Il Dottor Agostino Ciucci ha espresso critiche aperte riguardo all’assegnazione del Premio Nobel per la Medicina 2023 a Katalin Karikó e Drew Weissman. Le sue parole riflettono una serie di preoccupazioni sulla direzione della ricerca medica e sulle implicazioni dei vaccini basati sulla tecnologia mRNA.
“Il premio Nobel per la medicina 2023 conferito a kariko’ (peraltro vicepresidente senior della BioNTech) e Wessman per gli studi sulla stabilità dell’ mRNA è la continuazione di una narrazione unidirezionale, senza possibilità di contraddittorio dell’ attuale informazione, un main stream che non cessa il proprio lavoro di lavaggio del cervello.”
Innanzitutto, Ciucci ha sottolineato che il premio Nobel è stato assegnato per gli studi sulla stabilità dell’RNA messaggero (mRNA), non per la creazione dei vaccini anti-COVID-19. Karikó e Weissman, entrambi noti per il loro lavoro sulla stabilizzazione dell’mRNA, hanno iniziato la loro ricerca molti anni prima dell’epidemia di COVID-19, a partire dal 2005. Questo lavoro ha attirato l’attenzione di altri ricercatori che si sono interessati all’mRNA come base per i vaccini.
La loro intuizione chiave è stata la capacità di modificare le basi chimiche che costituiscono l’mRNA, in particolare sostituendo l’uridina con la N1-metilpseudouridina (m1ψ). Questa modifica è stata sviluppata per evitare reazioni infiammatorie indesiderate quando l’mRNA entra in contatto con le cellule umane. Ciò ha consentito di utilizzare quantità maggiori di mRNA in ogni dose di vaccino, aumentando la produzione di proteine Spike, un componente chiave dei vaccini COVID-19.
Tuttavia, Ciucci ha sollevato preoccupazioni serie riguardo alla tossicità dell’mRNA e delle proteine Spike per l’organismo umano. La proteina Spike è nota per la sua capacità di legarsi al recettore ACE2, causando danni diretti alle cellule che esprimono questo recettore. Ma Ciucci va oltre, sottolineando che questa interazione causa anche danni indiretti attraverso l’alterazione del rapporto tra l’enzima ACE (Enzima di Conversione dell’Angiotensina) e l’ACE2.
Questo squilibrio favorisce l’accumulo di Angiotensina 2, che ha effetti proinfiammatori, protumorali e protrombotici. L’ACE2 e il suo prodotto enzimatico, l’Angiotensina 1-7, svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione della risposta infiammatoria e dei processi di coagulazione, oltre a svolgere diverse funzioni biologiche protettive sia sul cuore che sul sistema nervoso centrale.
Il Dottor Ciucci sottolinea l’importanza dei recettori ACE2, che sono ampiamente espressi nel corpo, e l’esistenza di un sistema specifico renina-ACE-ACE2 a livello cerebrale. Questo sistema avrebbe un ruolo fondamentale nel controllo dei processi neuroinfiammatori, che sono correlati alla morte neuronale. Inoltre, Ciucci ipotizza che le malattie neurodegenerative possano essere almeno parzialmente dovute a uno squilibrio nell’espressione di ACE rispetto a ACE2, con una prevalenza di Angiotensina II invece di Angiotensina 1-7, causando processi neuroinfiammatori dovuti all’azione infiammatoria di Angiotensina II.