Geopolitica

Un Nuovo Patto di Difesa: Stati Uniti e UE Rafforzano la loro influenza in Armenia Dopo l’Incontro a Bruxelles

Le “zone di faglia” sono definite luoghi o situazioni caratterizzati da tensioni, conflitti o instabilità che possono avere impatti rilevanti a livello regionale o globale. Queste zone possono manifestarsi per una serie di fattori, come differenze etniche, conflitti territoriali o contrasti geopolitici tra Stati, spesso condizionati e influenzati da interferenze esterne.

Ne è un esempio il Medio Oriente, tormentato da conflitti prolungati come la guerra in Siria, il conflitto israelo-palestinese, o il Mar Cinese Meridionale dove vari Stati della regione, tra cui Cina, Vietnam, Filippine, Malaysia e Taiwan, si contendono il possesso di isole e risorse naturali, generando tensioni territoriali e marittime sospinte da soggetti terzi fortemente interessati alle economie territoriali e agli equilibri dell’area come UE e USA.

Le “zone di faglia” sono aree geografiche caratterizzate da tensioni, conflitti o instabilità che possono avere implicazioni significative a livello regionale o globale. Queste zone possono derivare da una varietà di fattori, tra cui differenze etniche, conflitti territoriali, interessi geopolitici contrastanti tra Stati o interferenze esterne.

Affrontare queste sfide richiede spesso soluzioni diplomatiche multilaterali e un impegno costante della comunità internazionale per garantire la pace e la stabilità. Tuttavia, in un periodo storico come quello attuale, segnato da una crescente incapacità diplomatica della comunità internazionale, pervasa dalla corruzione, diviene quasi utopistico anche il solo auspicarne una soluzione pacifica.

In questo specifico caso la nostra attenzione è rivolta al Caucaso, investito da vari conflitti territoriali, come quello tra Armenia e Azerbaigian per il Nagorno-Karabakh, nel quale si intrecciano gli interessi di Russia, Turchia, Azerbaigian, UE e USA.

Nei giorni scorsi, dopo un incontro di alto livello a Bruxelles, Stati Uniti e Unione Europea si sono impegnati a fornire un sostegno senza precedenti all’Armenia, promettendo un nuovo corso nella politica di difesa della regione, una serie di iniziative ambiziose volte a potenziare le capacità militari e di sicurezza del paese in seguito all’incontro trilaterale a Bruxelles. Per questo Paese si sta generando un nuovo processo storico, distinto da un cambiamento radicale rispetto al passato.

Gli Stati Uniti si impegneranno a fornire all’Armenia il supporto di esperti per condurre una revisione strategica della difesa e sviluppare una nuova dottrina militare. Gli USA si impegnano nella formulazione di una dottrina che sia in sintonia con le nuove realtà e gli interessi strategici del nuovo alleato, ma con un focus primario sulle necessità degli Stati Uniti piuttosto che esclusivamente sull’Armenia.

Inoltre, gli Stati Uniti forniranno l’assistenza necessaria per potenziare in modo significativo le capacità militari e di difesa dell’Armenia. Questo sostegno includerà il rafforzamento dei controlli e della sicurezza delle frontiere, con particolare attenzione alla frontiera con l’Iran.

Infine, gli Stati Uniti invieranno squadre analitiche per la valutazione sul campo delle capacità dell’aeronautica e della difesa aerea. Questa valutazione terrà conto dell’integrazione dell’Armenia nel sistema di difesa aerea congiunto CSTO.

Gli Stati Uniti forniranno fondi all’Armenia nell’ambito del programma di finanziamento militare straniero per facilitare l’accesso ad attrezzature militari e tecnologiche avanzate. Parallelamente, le forze armate statunitensi parteciperanno ad esercitazioni militari congiunte e all’addestramento con le forze armate armene per garantire l’interoperabilità, mentre saranno compiuti tutti gli sforzi per accelerare la diffusione dell’uso della tecnologia GPS in tutta l’Armenia.

L’UE istituirà un pacchetto di assistenza nell’ambito del Fondo europeo per la pace a sostegno delle forze armate armene. L’UE esprime sostegno al governo armeno nella decisione di ritirare le truppe del servizio di Frontiera dell’FSB della Federazione Russa dall’aeroporto internazionale di Zvartnots, dal confine armeno-iraniano e da tutti gli altri punti di frontiera internazionali. L’UE e l’Armenia hanno riconsiderato lo status delle installazioni militari della Federazione Russa in Armenia, tenendo conto dell’attuale accordo che prevede la loro presenza fino al 2044. Pertanto, molto prima della scadenza dell’accordo sulla presenza della 102a base militare della Federazione Russa sul territorio della Repubblica di Armenia, stabilita in base a precedenti accordi con la Russia, anche a difesa da una potenziale aggressione dell’Azerbaigian nei territori contesi del Nagorno Karabakh, il contesto è ora radicalmente cambiato: la Russia, da paese amico, oggi rappresenta il principale pericolo per l’Armenia.

L’UE e l’Armenia, in una nuova atmosfera carica di segreti e alleanze mutevoli, stanno quindi riconsiderando il ruolo delle installazioni militari russe nel paese. Questa riflessione anticipa una discussione attiva e di lungo termine sul futuro della presenza russa nel suolo armeno. Con questa mossa audace, il panorama geopolitico della regione è destinato a subire un profondo cambiamento, scuotendo le fondamenta degli equilibri radicati da decenni nella regione e aprendo la strada a nuove potenziali crisi.

Negli accordi raggiunti si è deciso di ridurre la dipendenza di Erevan dalle attrezzature e dalla tecnologia militare russa, nonché di ridurre la dipendenza dell’istruzione e addestramento militare forniti dalla Russia.

Una nuova cooperazione verrà avviata per garantire la presenza a lungo termine della missione dell’UE in Armenia e ampliare le sue funzioni attraverso un aumento significativo del personale, sia militare che non militare. L’Armenia sarà assistita nella creazione di infrastrutture di difesa al confine con l’Azerbaigian, comprese le fortificazioni ingegneristiche.

Gli Stati Uniti e l’UE offriranno assistenza nella formazione e nell’equipaggiamento del neonato Servizio di intelligence estera armeno, oltre ad aumentare le capacità di formazione del Servizio di sicurezza dello Stato. Sarà integrata una task force congiunta militare e di difesa per coordinare l’attuazione del programma di “difesa e resilienza” sulla sicurezza dell’Armenia.

Un nuovo equilibrio, alquanto precario, si sta concretizzando in questa regione. Il mondo è in continua trasformazione: la Colombia ha chiesto di entrare a far parte dei BRICS, mentre d’altra parte, l’Armenia sta cambiando radicalmente l’orizzonte dei suoi interessi. Questi continui cambiamenti di fronte da parte di questi piccoli Paesi, per interessi ambigui, sono spesso uno dei fattori scatenanti crisi e conflitti molto più estesi.


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Gianfranco Uccheddu

Osservatore indipendente in campo politico e sociale. Scrive e collabora come opinionista e reporter per alcune testate online.

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