Geopolitica

Commodoro Iraniano: Gli USA Mirano allo Stretto di Hormuz per il Controllo delle Risorse Energetiche. “Massacreranno Tutti”

Le parole del commodoro iraniano Alireza Tangsiri spaventano perché ci fanno capire quanto gli Stati Uniti siano coinvolti nel massacro palestinese e non solo, confermando che l’esercito americano negli ultimi giorni ha raggiunto lo Stretto di Hormuz. Dichiara ai microfoni del media stampa Al Mayadeen:

“L’esercito americano è ora arrivato nello Stretto di Hormuz e nel Golfo Persico, ma non ha posto nelle nostre acque. Abbiamo già detto ai nostri vicini che il Mar Persiano e il Mar Arabico sono sia di interesse di tutti che dell’Iran e la nostra preoccupazione è anche la loro. Abbiamo detto che l’Occidente non ha interesse che questa regione sia stabile o sicura. L’Occidente considera questi paesi come vacche da latte, ma il latte finirà, intendo le risorse e il gas nella regione, quando questo accadrà ci massacreranno tutti.”

Dobbiamo analizzare ciò che sta accadendo in Palestina non solo in questi ultimi sei mesi ma nell’arco di settantacinque anni, per comprendere perché Israele abbia evidentemente perso e perché sia da considerare zoppo e umiliato.
Leggi anche: Mirata l’auto di 7 operatori umanitari e la resistenza irachena minaccia l’inferno per Israele

Se l’Iran avesse voluto scatenare una guerra globale non si sarebbe limitato a ciò che sta accadendo nel Mar Rosso ma avrebbe chiuso definitivamente tutte le tratte marittime, quindi siamo di fronte a una verità che è oramai sotto gli occhi di tutti. La scelta dell’UE di sostenere la costruzione del porto di Gaza, la loro volontà non è portare cibo alla popolazione ma ottenere il pieno controllo sullo sfruttamento delle risorse nell’intero di quel luogo, saccheggiando gas e petrolio con l’uso della violenza indiscriminata. L’Iran sostiene che il mare verrà utilizzato in nome della pace di tutti i paesi vicini ma che non accetteranno presenze sioniste in quei tratti e che se il nemico si ostinerà ad una modifica della regione, allora le cose cambieranno repentinamente e vi sarà un conflitto che coinvolgerà tutti, a oggi infatti è l’Iran a proteggere quella regione e monitorare il transito costante di oltre 85 petroliere ogni giorno nello stretto.

L’arrivo dei sionisti nella regione e il loro insediamento nei paesi confinanti con l’Iran non sono indice di pace o di buon vicinato. Ricordiamo inoltre che l’Iran ha relazioni con i paesi arabi e con le sette nazioni dell’Oman, degli Emirati Arabi Uniti, del Qatar, del Bahrein, dell’Arabia Saudita, di Kuwait e dell’Iraq.
Leggi anche: Uccisi altri 15 soldati israeliani, imminenti dimissioni nello Shin Bet

Nell’intervista esclusiva rilasciata nelle scorse ore l’ammiraglio iraniano Alireza Tangsiri chiarisce come l’Iran, dopo anni di guerra condotti per la liberazione dalla dipendenza bellica dagli Stati Uniti e da un embargo totale che ha coinvolto l’intera popolazione per lungo tempo, ci aiuta a comprendere come dopo un lunghissimo e devastante sacrificio questa nazione sia finalmente riuscita a salvarsi dai tentacoli dell’Occidente, ottenendo una indipendenza economica e militare nonostante la continua intromissione degli USA.

Il comandante della Marina dell’ IRGC sottolinea l’importanza strategica dello Stretto di Hormuz, confermando che l’Iran da sempre cerca di mantenere uno stato di pace nella regione.

Poche ore fa il leader della repubblica islamica dell’Iran Ali Khamenei ha dichiarato che:

“Israele deve essere punito e sarà punito. I sionisti hanno attaccato il nostro consolato e quindi hanno macchiato la nostra terra di sangue. Piangiamo i nostri martiri che hanno combattuto tutta la vita contro il martirio ma alla fine i nemici ci sono riusciti.”

Il leader ha criticato duramente gli Stati Uniti e la Gran Bretagna durante il suo discorso per la commemorazione della fine del Ramadan e che il digiuno di questo anno è stato il più rigoroso e cospicuo di tutti i tempi.
Potrebbe interessarti anche: Nei cablo di WikiLeaks come Netanyahu distrusse il processo di Pace


Iscriviti alla Newsletter
Sottoscrivi la newsletter per non perdere i nostri aggiornamenti!

Processing

Mantieni in Vita la Nostra Missione, Sostieni la Libertà di Informazione!

Grazie per essere parte della nostra comunità e per il vostro sostegno continuo. Insieme, possiamo fare la differenza nel fornire informazioni e analisi che aiutino a comprendere meglio il mondo che ci circonda.
  • € *

Antonietta Chiodo

Antonietta Chiodo Attualmente ha concluso la sua collaborazione con News Academy Italia. Antonietta Chiodo si occupa di diritti umani da sempre, nasce a Roma ma si diploma alla scuola del cinema di Milano, nel 2006 il progetto grafico da lei realizzato per denunciare la violazione dei diritti umani in Africa, creato in collaborazione con il Gruppo Abele e la Cooperazione Internazionale viene applaudito a Bruxelles. Nel 2012 passa un breve periodo nelle favelas brasiliane per documentare la vita dei bambini di Salvador de Bahia. Impegnata costantemente accanto al popolo palestinese passa un periodo della sua vita nei territori occupati nella Cisgiordania, documentando la difficoltosa vita della popolazione di Jenin, ricevendo così il premio da Amnesty International “ Giornalismo per i Diritti Umani”. Nel 2016 si impegna sulle coste calabresi per denunciare la sparizione dei minori non accompagnati. Nel 2017 conduce un importante progetto con un gruppo di minori ed insegnanti di un villaggio alle porte di Hebron. Oggi ancora lavora come fotoreporter e reporter per denunciare la costante violazione dei diritti umani, è curatrice della mostra fotografica itinerante Hurry Up in favore della liberazione di Julian Assange.

Rispondi

Pulsante per tornare all'inizio